martedì 19 maggio 2009

Per una semiotica della fotografia

PEIRCE
Crede che la fotografia abbia un valore indicale e ne evidenzia il senso di continuità. Egli critica il pensiero di Barthes, qui sotto indicato.




BARTHES
Crede che la fotografia sia un messaggio che non possiede un codice, con il quale interpretare il messaggio. La fotografia comunica quando l'aspetto denotativo si unisce a quello connotativo; la pubblicità sfrutta ampiamente questo collegamento (esempio: pubblicità della pasta Panzani dove i colori delle lettere richiamano quelli della bandiera italiana)




Barthes non considera la fotografia un segno: significante e referente non sono scindibili.


L'autore risulta influenzato anche dall'ideale cartesiano, in quanto considera l'elemento fotografico una certificazione della presenza: attesta infatti l'esistenza di qualcosa.








ECO
Distingue due fondamentali tipi di modalità di approccio al segno:



  1. primaria= modalità Alfa "quella per cui prima ancora di decidere che ci si trova davanti all'espressione di una funzione segnica si percepisce per stimoli surrogati quell'oggetto o quella scena che poi eleggeremo a piano dell'espressione della funzione segnica"

  2. secondaria= modalità Beta "onde percepire il piano dell'espressione di funzione segniche occorre innanzitutto ipotizzare che di epressione si tratti"


Distingue inoltre due catogorie di segni:




  1. ipoicone (segni iconici)= legate alla modalità Alfa

  2. tutti gli altri segni= legati alla modalità Beta


E' difficile fissare un punto di passaggio tra modalità Alfa e Beta, esse infatti si intrecciano e si sovrappongono.



DUBOIS
Parla di "Ontologia dell'immagine": è impossibile svincolare l'immagine dal suo referente, perchè questa le aderisce completamente. L'essenza dell'indicalità della foto non è legata alla somiglianza tra segno e referente, ma alla modalità di generazione del segno stesso, che nasce da un "atto estetico".





SCHAEFFER
Teorizza "Immagine precaria": non esiste più continuità tra la fotografia e la realtà che la rappresenta, perchè il codice alla base della fotografia è binario (0-1). La certezza della foto viene data dalla fiducia che si ha nel fotografo.



FLOCH
Parla delle possibili "forme dell'impronta" e pensa che ogni fotografia abbia un proprio senso. L'analisi della fotografia è basata su due dimensioni:
  1. dimensione nascosta o plastica
  2. dimensione sintagmatica







Nessun commento:

Posta un commento