PEIRCE
ha stabilito che per esserci semiosi devono coesistere tre elementi differenti:
- segno="qualcosa che sta a qualcuno per qualcosa sotto qualche aspetto o capacita"
- oggetto
- interpretante
Esempio: nella varicella i tre elementi si manifestano in questo modo:
- puntini rossi=segno
- malattia=oggetto
- varicella=interpretante
E' il medico ad associare i puntini rossi alla malattia della varicella, svolgendo la funzione di interprete. E' fondamentale che chi interpreta possegga lo stesso codice e contesto per attribuire ad un oggetto il medesimo significato e interpretazione.
Pierce definisce anche il concetto di semiosi illimitata, intendendola coma una reiterazione infinita di un concetto da noi posseduto. Ogni definizione che noi diamo di qualcosa viene fatta utilizzando altri segni, quindi non c'è un segno ultimo che possa essere compreso senza richiamare altri segni.
L'autore inoltre ha classificato i segni in 3 categorie:
- segni iconici= abbiamo analogia con ciò che si intende rappresentare ( esempio: suoni onomatopeici)
- segni indicali= abbiamo continuità fisica tra soggetti e oggetti (esempio: bandiera che si muove con il vento)
- simboli= segni in cui non vige nessuna somiglianza tra essi e ciò che intendono rappresentare (esempio: simboli matematici)
R. BARTHES
Ha individuato una distinzione tra l'ambito denotativo e connotativo fondamentali nel processo semiotico. Il primo indica il significato oggettivo del segno, col secondo intendiamo uno slittamento diuna parte del significato verso qualcos altro. Ogni segno ha un ambito denotativo manifesto, ma anche un ambito connotativo implicito, ma di maggior impatto.
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